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XII Convegno Chitarristico

 

     Alle ore 11 di domenica 15 ottobre 1950 in Milano, nella Sala dell'Istituto dei Ciechi, ha avuto luogo la XII Giornata Chitarristica (IV Internazionale), promossa dall'U.C.I. ed organizzata dalla Società milanese «Amici della Chitarra».
     La partecipazione dei Chitarristi a questo nostro tradizionale Convegno è stata quest’anno particolarmente numerosa. Oltre al folto gruppo dei milanesi (Prof. Terzi, Sigg. Roveri, D’Eredità, Tempestini, Misto, Ferri, Barbieri, Minella, Cambieri ed altri) presenziavano alla Giornata due cospicue delegazioni di chitarristi liguri ed emiliani. Notati fra gli altri: il M° Palladino, Rag. Orsolino, Liutaio Bellafontana e Sigg. Traverso, Ghersi, Sig.na Sabicas Tagore di Genova; Sig. Ruin di La Spezia, Geom. Suzzi, Liutai Gamberini e Piretti, Dott. Bassi, Sigg. Tonini, Margelli, Maranesi, Zucchi, Pezzoli, Stanzani e Bazzani di Bologna; Prof. Ferrari e Signora, Prof. Barbieri ed editore Bèrben di Modena; Sig.na Padovani di Parma; Sig. Romani di Reggio Emilia.
     Non mancavano rappresentanti di altre regioni, fra cui la Sig.ra Carmen Lenzi di Rovereto (Trento), il Prof. Gullino di Firenze, il Signor Tonazzi di Trieste, il Sig. Mautino di Torino, il Sig. Cagnacci di Pontedera.
I lavori del Congresso vengono aperti dal Prof. Ferrari che rivolge un caloroso saluto a tutti gli intervenuti. Si procede quindi alla elezione del Presidente e del Segretario dell’Assemblea, nelle persone del Dott. Misto e del sottoscritto.
     Si passa poi alla lettura delle adesioni inviate dai Chitarristi impossibilitati ad intervenire alla Giornata; particolarmente calorose e gradite quelle di Ida Presti, del Dott. Murtula, Dott. Orlich, Comm. Andreini, Sig. Ferracin.
     Quindi il Prof. Ferrari, nella sua veste di Presidente dell’Unione Chitarristica Internazionale, legge una breve relazione sull’attività svolta dall’U.C.I. nell’ultimo anno, in armonia con quanto stabilito nello Statuto dell’Unione. Si compiace della rinnovata attività dei concertisti italiani e ne auspica un maggiore incremento; ricorda i successi ottenuti dalla tournée italiana di Ida Presti e si augura che venga presto a costituirsi il Centro di Coordinamento per l’organizzazione dei concerti chitarristici nel nostro Paese.
     Dopo avere elogiato la fervida operosità delle Società di Milano e Bologna, affiliate all’U.C.I., ed averle additate come esempio e sprone, invita tutti ad adoperarsi con tenacia per incrementare l’istituzione di Cattedre per l’insegnamento della Chitarra. Ricorda a tale proposito l’opera valorosa ed assidua e gli splendidi risultati ottenuti dal Dott. Murtula e dal Sig. Ferracin di Rovigo.
     Termina affermando che, per realizzare la legittime aspirazioni dei chitarristi occorrono fede, tenacia e lavoro: le soddisfazioni tratte dalle affermazioni della Chitarra saranno di gran lunga maggiori per chi saprà di avervi efficacemente contribuito con la propria attività.
     Ha quindi luogo una breve discussione, alla quale prendono parte il M° Palladino ed il Sig. Pezzoli, sulla difficoltà di trovare un adeguato numero di Insegnanti per le auspicate Scuole di Chitarra.
L’argomento viene momentaneamente accantonato per procedere alla commemorazione dei Chitarristi defunti, prevista dall’art. 3 dell’ordine del giorno. Vengono così ricordati Amedeo Savoldi, Jean Fuller, Mario Sommadossi ed Heinrich Albert, recentemente scomparsi.
     Si riprende poi il dibattito sul punto 4.o dell’Ordine del giorno: «Insegnamento ufficiale della chitarra»: prendono successivamente la parola il M° Palladino, il Geom. Suzzi, Elena Padovani, Rag. Orsolino, Prof. Ferrari, Eber Romani, Prof. Gullino.
     Il M° Palladino dedica la sua attenzione alla tanto dibattuta questione del «Metodo» e, rivolgendosi alla Signora Carmen Lenzi, nipote del Prof. Mozzani, si informa se il famoso Metodo del compianto Maestro esista e sia pubblicabile. La Signora conferma l’esistenza del Metodo ed assicura che ha già preso accordi con l’editore Bèrben per la sua edizione.
     Il Geom. Suzzi è del parere che i Chitarristi usciti dai Corsi di alto perfezionamento della Accademia Chigiana di Siena possano assumere l’incarico di insegnanti di chitarra nelle Cattedre che si andranno via via formando. Propone quindi di inviare un voto di plauso al Conte Chigi per la istituzione del Corso di Chitarra nell’importante Istituto da lui fondato.
     La signorina Padovani, che ha frequentato il primo di tali Corsi, riferisce che il Maestro Segovia avrebbe appunto in animo di preparare i suoi allievi all’insegnamento nei Conservatori.
     Il M° Orsolino si preoccupa del fatto che i nostri Chitarristi, abituati nella massima parte ai metodi di studio italiani, trovino nel Corso di Siena la possibilità di migliorare la loro cultura musicale senza diminuire o falsare le doti di stile e di sentimento che sono caratteristiche della musica italiana.
     Il Prof. Ferrari si pone sopratutto il problema di creare dei buoni insegnanti italiani, che preparino gli allievi in modo razionale e completo. Il Corso di Siena è riservato ai Chitarristi già provetti, e per formarli occorrono molti e ottimi maestri.
     Il Signor Romani espone il compiacimento dei Chitarristi per l’istituzione del Corso di Siena.
     La discussione ha termine con l’intervento del Prof. Gullino il quale si associa ai signori Suzzi e Romani nel proporre di indirizzare al Conte Chigi il fervido ringraziamento di tutti i cultori della Chitarra per la sua generosa iniziativa. L’assemblea approva all’unanimità e per acclamazione ed incarica il Prof. Ferrari a provvedere in merito, nella sua veste di Presidente dell'U.C.I.
     Si passa poi alla discussione del 5.o punto dell’ordine del giorno: «Concorso per una composizione per chitarra». Dopo animato dibattito, al quale prendono attivamente parte il M° Orsolino, il Prof. Terzi, il M° Tonazzi, il Prof. Barbieri ed il Prof. Ferrari, si viene nella determinazione di indire un Concorso per tre lavori: uno moderno ed uno di stile classico per chitarra a sei corde ed uno per chitarra esacorde. La Commissione Giudicatrice viene eletta nelle persone dei Signori Terzi, Ferrari, Murtula, Gullino (membri) e del Prof. Bossi del Conservatorio di Milano (Presidente).
     Rapidamente, data l’ora già avanzata, si tratta delle proposte per l’incisione di dischi a scopo didattico contemplata al punto 6.o dell’Ordine del giorno. L’editore Bèrben fa presenti le difficoltà economiche che si oppongono alla realizzazione della importante iniziativa. Su proposta dell’assemblea si assume l’incarico di studiare i preventivi dei costi.
     Per mancanza di tempo viene omessa la trattazione del punto 7.o, «Istituzione di un Comitato di Coordinamento per l’organizzazione dei concerti chitarristici in Italia» e si dà incarico alla presidenza dell’U.C.I. di stabilire tutti i contatti del caso per preparare la più felice realizzazione di tale utilissima iniziativa caldeggiata dagli «Amici della Chitarra» di Milano.
     Dopo brevissima consultazione vengono designate la sede e la data della prossima Giornata Chitarristica, che avrà luogo a Parma nella prima quindicina del mese di ottobre 1951, in coincidenza con le grandiose manifestazioni verdiane.
     Nel pomeriggio, dinanzi alla Giuria composta dai Signori Dott. Antonio Misto, Presidente - Prof. Terzi, Prof. Gullino e Sig. Mautino, Membri - Luigi Sassoli, Segretario, ha luogo la Accademia chitarristica, con esibizione di concertisti, alcuni dei quali già assai noti nell’ambiente chitarristico italiano.
     Eccone l’elenco, unitamente ai pezzi interpretati da ciascuno di essi:
– Luigi CAMBIERI di Milano: Tarrega, «Lagrima» - F. Sor, «Valzer op. 32 n. 2» - Haydn, «Andante».
– Giorgio PEZZOLI di Bologna: Pezzoli, «Stornello antico», «Serenata nostalgica», «Leggenda orientale», «Leggenda nordica».
– Claudia TEMPESTINI di Milano: Sor, «Studio n. 23» - Carcassi, «Capriccio op. 24 n. 4» - Sor, «Studio op. 35 n. 1».
– Lolita SABICAS TAGORE di Genova: Sor, «Andante con variazioni» e «Minuetto op. 25» - Fortea, «Notturno».
– Mauro ORSI di Vigevano: Orsi, «Motivo spagnolo», «Leggenda spagnola», «Passo doppio».
– Franco CRAVERI di Milano: De Visée, «Suite in Re» - Bach, «Preludio per liuto» - Sor, «Valzer op. 32 n. 2». 
– Antonio BARBIERI di Milano: Sor, «Studio op. 35» - Tarrega, «Preludio n. 3» - Roncalli, «Allemanda» - Fortea, «Danza in Re».
– Eber ROMANI di Reggio Emilia: Sor, «Studio» - Bach, «Preludio» - Legnani, «Capriccio».
– Amleto TEMPESTINI di Milano: Tarrega, «Pavana» - Mendelssohn, «Romanza op. 30 n. 9» (trascrizione Tempestini) - Prat, «Estilo popular».
 – Carmen LENZI-TAMBURINI di Rovereto (Trento): Mozzani, «Preludio n. 6», «Dolore», «Feste lariane».
     Inoltre, fuori concorso, si è esibito il Rag. Federico Orsolino di Genova, interpretando il bel «Preludio op. 83» di Giuliani ed il Trittico (Preludio, Meditazione, Rondò) del M° Murtula.
     Tutti i concertisti si sono fatti molto applaudire dagli ascoltatori, per le loro ottime qualità. Assai apprezzate le melodiose composizioni del Signor Pezzoli, autore fecondo e dotato di delicato sentimento, ed i caratteristici pezzi del Signor Orsi.
     La Signora Carmen Lenzi, il M° Barbieri, il Signor Tempestini ed Eber Romani sono già noti ai chitarristi italiani per le loro precedenti esibizioni in pubblici concerti e durante le nostre annuali riunioni: è superfluo quindi elogiarne le notevolissime qualità interpretative e le particolari doti. I giovani Luigi Cambieri e Franco Craveri di Milano, meno noti, hanno pure ottenuto una ottima affermazione, dimostrandosi padroni di una solida tecnica e di un cultura musicale che permette loro di affrontare opere dei più diversi autori.
     Un cenno particolare meritano le due rivelazioni della Giornata: Claudia Tempestini e Lolita Sabicas Tagore. La prima, una graziosa bimba di 9 anni, figlia del Signor Amleto Tempestini, ha rivelato una sicurezza di tocco e una finezza di interpretazione che non lasciano dubbi su ciò che potrà fare in futuro questo piccolo prodigio, guidata dall’abile e sicura mano paterna.
Lolita Sabicas Tagore, una leggiadrissima signorina italo-indiana, ha ottenuto una bella affermazione in grazia, delle sue qualità tecniche, della padronanza dello strumento e dell’efficacissimo contenuto espressivo che sa infondere nelle sue interpretazioni.
     A coronamento della bella Giornata ha avuto luogo, alle ore 21, l’atteso Concerto del M° Carlo Palladino, che ha eseguito l’ampio programma riportato nel precedente numero della nostra Rivista. I numerosi ed impegnativi pezzi di De Visée, Bach, Giuliani, Sor, Mertz, Mozzani, Orsolino, Malats, Torroba, Tarrega, Terzi ed altri autori hanno avuto in lui un interprete acuto e fedele. Le doti di sentimento e di tecnica che fanno del M° Palladino uno dei più noti e quotati concertisti di chitarra italiani, gli hanno consentito di dare ad ogni pezzo del suo programma un colorito ed una espressione efficacissimi. La cavata potente, la straordinaria purezza del suono, le delicate sfumature con cui il M° Palladino ha interpretato l’intero concerto gli hanno valso numerosi e prolungati applausi, con insistenti richieste di bis, gentilmente concessi dal Concertista.

 

L. Sassoli, La XII Giornata Chitarristica, in «L’Arte Chitarrista», IV, n. 23, 1950, pp. 1-2.

Programma

 
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