«Fortunatamente vi è chi giunge
in tempo a far rivivere la pura opera d’arte,
riconoscendone i pregi e dando ad essa il
giusto valore che merita». Con queste
parole Romolo Ferrari concludeva il suo volumetto
biografico su Fernando Sor: in esse troviamo
il senso autentico della ricerca, inteso come
atto di onestà intellettuale, e insieme
l’affermazione dell’importanza
di ‘far rivivere’ l’opera
d’arte, perché solo nel momento
dell’esecuzione la musica trova la sua
piena realizzazione. Nella condivisione di
questo pensiero, il presente progetto vuole
fornire un contributo alla valorizzazione
dell’arte chitarristica, nella duplice
dimensione dell’indagine storica e della
conoscenza di pagine musicali significative
e meno frequentate.
Gli apporti di concertisti
e studiosi potranno così essere condivisi
nell’intento di comprendere in modo
più approfondito aspetti che in parte
necessitano ancora di essere riscoperti, con
particolare riferimento al contesto italiano
legato a questo ambito strumentale. Accanto
a figure il cui imprescindibile apporto risulta
ormai riconosciuto, altri nomi, altre intere
esistenze dedicate alla chitarra nel corso
dei secoli, altre pagine a noi oggi pressoché
ignote rimangono invece da rivalutare, da
reintegrare nell’attuale prospettiva
musicologica ed esecutiva.
In tempi recenti,
l’attività storiografica che
ha portato alla realizzazione del volume Romolo
Ferrari e la chitarra in Italia nella prima
metà del Novecento, realizzato grazie
al prezioso impegno di studiosi che hanno
operato con costante coordinazione e con speciale
riguardo alla ricognizione sulle fonti, ha
reso evidente quanto ancora sia necessario
lavorare per raggiungere una consapevolezza
maggiore e una conoscenza critica di opere
ed eventi. Con questo volume si è dunque
voluto dare inizio a questo percorso di riscoperta
che ora, auspichiamo, potrà proseguire
in varie direzioni, come risulta dall’impostazione
che si è voluto dare a queste pagine.
Le sezioni del sito saranno infatti dedicate
ad aspetti diversi e complementari alle premesse
qui illustrate, offrendo lo spazio per nuovi
documenti acquisiti, per articoli di ‘aggiornamento’
rispetto ai contenuti del volume citato o
di altre ricerche, per progetti incentrati
su particolari aspetti (recupero di registrazioni
storiche, formazione di un archivio virtuale
di musiche e riviste chitarristiche, biografie
di concertisti e liutai del passato, etc.).
Un momento privilegiato di confronto sarà
dato dal Convegno Chitarristico proposto come
appuntamento annuale, nel segno della tradizione
instaurata proprio da Romolo Ferrari. Quella
tradizione ebbe inizio a Modena, nel 1933:
da allora furono organizzati fino alla scomparsa
di Ferrari ventuno convegni dai quali scaturirono
obiettivi e intenti portati a realizzazione
proprio attraverso una stretta collaborazione
su vari aspetti, tanto da lasciare un segno
tangibile e duraturo nella storia chitarristica
italiana. In linea col significato di queste
costruttive esperienze si pone oggi l’idea
del presente progetto, al quale sono invitati
a partecipare – mettendosi in contatto
col comitato scientifico – tutti coloro
che intendano dare un personale contributo.
Simona
Boni
|