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XIV Convegno Chitarristico

XIV Convegno Chitarristico, Torino, Palazzo Carignano, 28 settembre 1952

       L’anno 1952 nel giorno 28 settembre in Torino, nella sala concessa al piano terreno del Palazzo Carignano, nella Piazza omonima, alle ore 10 si sono riuniti in Assemblea i Congressisti partecipanti al XIV Congresso Internazionale Chitarristico promosso dalla Unione Chitarristica Internazionale, per la discussione sul seguente ordine del giorno:
       1) Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea;
       2) Saluto del Presidente del Circolo «Carlo Reineri»;
       3) Saluto del Presidente dell’U.C.I.;
       4) Nomina della Commissione Giudicatrice del Concorso Nazionale di Liuteria, composta dal Presidente e da quattro membri, scelti dall’Assemblea fra i convenuti, purché non partecipanti al concorso stesso;
       5) Lettura delle eventuali relazioni dei congressisti;
       6) Designazione della Sede e della data in cui si svolgerà la XV giornata Chitarristica;
       7) Varie.
       Prende la parola il Sig. Prof. Ferrari, il quale invita i congressisti presenti a voler nominare il Presidente ed il segretario dell’Assemblea: dopo breve scambio di idee tra i Congressisti, viene nominato all’unanimità a Presidente dell’Assemblea il Sig. Salio Ernesto, Presidente del Circolo Chitarristi «Carlo Reineri», e quale Segretario il Signor Passera Giocondo.
Presentato da cortesi parole del Sig. Salio, l’Avv. Cesare Bianco, Presidente Onorario del Circolo Chitarristi «Carlo Reineri» pronuncia il seguente discorso:

       Gentili Signore e Signori Congressisti,
       Quale Presidente Onorario del Circolo Chitarristi «Carlo Reineri» di Torino, in questa sala, in questo Palazzo onusto di Storia e di glorie che si riallacciano al nostro Risorgimento, sono lieto di dare a Voi tutti, ed a nome di tutti i Soci, il più caloroso affettuoso benvenuto.
       Sono note le tradizioni di ospitalità non dico per farne vanto della nostra Città, e pertanto confido che, subito, possiate trovarvi a tutto Vostro agio nel trascorrere in letizia questa giornata, che per noi deve definirsi senz’altro memorabile.
       Siete intervenuti tra noi numerosi da tutte le parti d’Italia, ed anche da più lontano, insensibili ai disagi ed alle fatiche anche di un lungo viaggio. Questo è un sintomo molto confortante e significativo, e sta a dimostrare quanto valga e quanto possa l’attaccamento allo studio del nostro strumento: la chitarra.
       Ma il convegno di oggi, racchiude qualcosa di ben più significativo ed elevato: Vi dice che questa vostra dedizione, questo Vostro amore per l’arte e per lo studio di così nobile strumento, deve essere, ed è di già, una vera e propria missione, un’attività sublime, dalla quale deve essere bandito ogni sentimento egoistico, per dare modo che essa pervenga a gettare, anche tra i profani, il seme della Vostra esperienza e della Vostra capacità.
       Ho detto della chitarra quella a cui ci dedichiamo con entusiasmo se giovani, ed anche se anziani, con senso di nostalgia, e spesso col proposito di trovare nelle sue meravigliose e recondite armonie un conforto alle amarezze ed alle diuturne delusioni della vita ho detto, ripeto, che è «un nobilissimo istrumento»: oggi possiamo aggiungere, senza tema di smentita, che esso è tanto nobile, da potersi schierare alla pari e da poter reggere vittoriosamente il confronto con quegli altri che vanno per la maggiore; e che ormai e caduto il vezzo di considerarne i cultori come dei minorati o giù di lì, e degli strimpellatori, e lo strumento come incapace di coprire un ruolo di primo piano.
       Altri vi dirà oggi come, attraverso ad un lungo e faticoso cammino, una tappa dopo l’altra, si sia pervenuti all’istituzione di Cattedre e di Corsi di perfezionamento, pienamente riconosciuti nei loro organismi, i quali hanno saputo e sapranno vieppiù assicurare alla chitarra il ruolo a cui ha diritto, ed ai suoi cultori i meriti e l’alta considerazione che ad essi competono nel campo dell’arte: «par inter pares», da pari a pari.
Cito fra le più recenti istituzioni l’Accademia Chigiana di Siena, diretta in modo impareggiabile dal grande Segovia (e della quale qui, in quest’aula, in questo Congresso noto la presenza dei primi giovani frutti).
       Vi ha parlalo un «veterano», il quale Vi chiede venia se, inavvertitamente, si è lasciato trasportare fuori del suo tema.
       Ero qui per darvi il nostro benvenuto, ed il meno che vi abbia detto si è proprio di questo.
       A questo punto la commozione prende il sopravvento e mi vorrete scusare; altro non so dirvi, ma con tutto il cuore, che questo: sono tutti i componenti del Circolo, che ha l’onore di fregiarsi del nome di «Carlo Reineri», qui presente in ispirito, indimenticabile studioso e maestro, sono amici che ad altri numerosi amici stringono la mano e vi danno il loro abbraccio fraterno nell’ideale comune dell’arte.
Un vincolo comune, dunque, ci lega; consideratevi come i membri di una sola famiglia, e tali vi sentirete tra noi, non soltanto, lo spero,  per tutto il tempo che il Congresso qui vi tratterrà.
       Per il Vostro numeroso intervento, a tutti il nostro cordiale ringraziamento. Un grazie in particolare al Signor        Presidente ed ai componenti l’Unione Chitarristica Italiana, i quali hanno voluto onorarci della loro presenza.
       E prima di terminare, ancora a nome del Circolo Chitarristi «Carlo Reineri», rivolgo un particolare grazie al Sig. Prof. Franco Antonicelli ed al Comm. Mesturino, i quali tanto hanno contribuito ad una felice riuscita di questo Convegno.
       Ed ora che ho finito, non mi rimane che formulare per tutti i qui convenuti, l’augurio che i lavori del Congresso che sta per aprirsi abbiano a svolgersi ed a conchiudersi con i più lusinghieri, desiderabili risultati.

       Il Presidente Sig. Salio dà lettura delle seguenti adesioni di persone impedite a presenziare al Congresso: Sig.na Padovani; M° Murtula; M° Orsolino; Prof. Terzi; Comm. Andreini; Bèrben; Dott. Orlich.
       Risponde il Maestro Ferrari con sentite parole di ringraziamento all’indirizzo di tutti i congressisti.
       Il Presidente, dopo lettura da parte del Maestro Ferrari dei punti più salienti del Regolamento per il Concorso di Liuteria, invita l’Assemblea ad eleggere i membri della Commissione Giudicatrice. Dopo discussione sui modi di procedere a tale elezione, a cui partecipano diversi intervenuti, si stabilisce di sorteggiare tali membri tra i nominativi di diversi chitarristi presenti. Il sorteggio ha fatto cadere la scelta sui Signori: Raffaele Suzzi di Bologna; Prof. Carlo Palladino di Genova; Borghi Luigi; Carlo Valenzano e Arveno Vatri di Torino.
       Chiede la parola l’Avv. Bianco, il quale, a titolo personale propone all’Assemblea la sostituzione di due dei tre membri sorteggiati di Torino; l’Assemblea respinge la proposta, confermando la sua piena fiducia nelle persone sorteggiate. La Commissione, così costituita, viene invitata ad entrare in funzione previa nomina del suo Presidente. In merito alla designazione della nuova sede e della data in cui dovrà svolgersi la XV giornata chitarristica, prende la parola il Maestro Ferrari, il quale propone che questa avvenga in Modena, in occasione della celebrazione del ventennale dell’U.C.I.: l’Assemblea approva all’unanimità la proposta. Il Presidente Sig. Salio, passando allo svolgimento dei n. 5 e 7 dell’Ordine del giorno, comunica di avere avuto mandato dalla Maestra Sig.na Padovani, impedita di presenziare al Congresso, di presentare per l’approvazione uno schema di Statuto per la costituzione di una Unione Chitarristica Italiana, del quale vengono distribuite diverse copie tra i Congressisti, e viene data lettura. Interloquiscono, in merito, diversi congressisti: il Maestro Ferrari ed altri con lui, pur plaudendo all’iniziativa, rilevano la non opportunità oltre che la materiale impossibilità di addivenire in questa sede a tale approvazione, essendo necessario un preventivo lavoro di preparazione e di studio dello schema di tale Statuto: così il Sig. Leoni, il Signor Luzi, ed il Prof. Palladino, il quale ultimo sarebbe d’avviso ché fosse la stessa Maestra Padovani ad interessarsi al riguardo.
       L’Avv. Bianco, dopo avere dato alcuni chiarimenti in merito a detto schema di Statuto ed aver rilevato non essere presenti i rappresentanti di diversi Circoli e Associazioni chitarristiche, i quali ben avrebbero diritto di interloquire in proposito, propone all’Assemblea, l’approvazione del seguente ordine del giorno: «L’Assemblea, preso atto della lettura fatta dal Presidente Sig. Salio di uno statuto per la costituzione di una Unione o Associazione Chitarristica Italiana, dà mandato alla proponente Sig.na Maestra Padovani di assumere l’iniziativa di convocare presso di sé i rappresentanti dei singoli Gruppi chitarristici delle varie regioni d’Italia per addivenire all’esame definitivo dello Statuto di cui si è dato oggi lettura e di darne comunicazione all’Unione Chitarristica Internazionale».
       L’Assemblea approva all’unanimità.
       Il Presidente Sig. Salio fa la descrizione dei premi del Concorso di liuteria; essi sono quattro:
1° Premio, medaglia d’oro; 2° Premio, medaglia di vermeille; 3° Premio, medaglia d’argento grande; 4° Premio, medaglia d’argento media; tutti i premi con relativo diploma a firma dei membri della Commissione.
Il Prof. Palladino prende a trattare l'argomento dell’insegnamento, ed agli effetti di addivenire, per quanto possibile, ad una comune ed efficace direttiva al riguardo, propone che siano fatte riunioni frequenti tra le persone che vi si dedicano, nelle quali ognuna potrà portare il contributo della sua capacità e della sua esperienza; riunioni a cui potrebbero partecipare anche studiosi dello strumento a cui sia dato modo di richiedere consigli e pareri in proposito. L’Assemblea approva l’iniziativa.        Viene notata la presenza tra i Congressisti del Prof. Alirio Diaz, al quale è affidata l’esecuzione del Concerto da tenersi in serata in una delle sale del Palazzo Chiablese, ed i Congressisti, unanimi applaudendo, gli tributano una calorosa dimostrazione di affetto.
       A questo punto, rilevato dal Presidente essere esaurito l’ordine del giorno, l’Assemblea, all’unanimità, approva la richiesta del Sig. Prof. Palladino, perché il Circolo Chitarristi Carlo Reineri, facendosi interprete dei sentimenti dell’Assemblea stessa, voglia inviare un saluto caloroso all’Illustre Conte Chigi Saracini ed al Maestro Segovia ringraziandoli per il grande, fattivo e continuo contributo da essi dato per l’istituzione di Corsi regolari di insegnamento, rivolti ad assicurare uno studio serio, organico e completo dello strumento. L’Assemblea si scioglie alle ore 12: del che viene redatto il presente verbale ad ogni effetto, che viene sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.

                                                              L’accademia chitarristica dei partecipanti

      Nel pomeriggio del 28 settembre u.s. i Congressisti intervenuti al XIV Congresso Chitarristico Internazionale, si sono dati convegno per lo svolgimento dell’Accademia Chitarristica, mentre la Commissione Giudicatrice del Concorso Nazionale di Liuteria continuava nei lavori ad essa affidati dall’Assemblea.
      L’Assemblea e l’Accademia Chitarristica si riunivano in una delle sale del Palazzo Carignano, mentre la Commissione si insediava in una delle sale di Palazzo Chiablese.
      L’Accademia si apriva con l’esibizione dei Signori Brini Pio e Mattioli Bruno di Torino, i quali eseguivano: Aria di Handel; Valzer di Sor e Guajiras di Fortea, il primo, e Studio, di Coste; Tema e variazioni di Sor; Valzer di Sor; Leggenda Spagnola di Albeniz-Segovia; e Minuetto di Sor, il secondo.
      Seguiva, animatissima, ed applauditissima, con l’intervento del Signor Enrico Tagliavini di Parma il quale eseguì da par suo le Variazioni di Mozart-Sor; il Signor Dante Vagnini di Torino, con la Malagueña di Fortea e Ricordo D’Alhambra, di Tarrega; la Signorina Lorenza Frumento di Savona con Feste Lariane di Mozzani e Minuetto, del De Visée.
      L’Accademia si chiudeva sul tardi, ed in un’atmosfera di spiccato cameratismo, ancora con l’intervento del Maestro Sig. Ernesto Salio, di Torino, il quale ci fece gustare: Serenata, del Malats e Sogno, del Tessarech; ed infine del Signor Amleto Tempestini di Milano, il quale eseguiva: Minuetto, di Sor; Pastorale, del Terzi e Serenata, del Sinopoli.

                                                             I risultati del Concorso Nazionale di Liuteria

      Per le ore 18.30 si sarebbe dovuto addivenire alla proclamazione ed alla premiazione dei vincitori del Concorso Nazionale di Liuteria; ma la Commissione non aveva ancora potuto terminare il suo compito dimostratosi subito assai arduo e complesso, per il numero insolito di concorrenti presentatisi anche all’ultimo momento. Pertanto si dovette decidere il rinvio della proclamazione e della premiazione alla sera, alla fine del Concerto a Palazzo Chiablese. Decisione che, alla prova dei fatti, è andata a tutto favore dei concorrenti, in quanto essa ha fatto sì che la cerimonia acquistasse in tono e importanza, per essersi svolta alla presenza del numerosissimo e sceltissimo pubblico che aveva assistito ai Concerto stesso, e che fu largo di applausi all’indirizzo dei liutai premiati.
      È doveroso dichiarare che la Liuteria Italiana si è accinta a questa prova con una serietà di intenti degna della massima considerazione e che tale prova ha superato assai brillantemente. Ben ventitré strumenti sono stati sottoposti all’esame della Commissione, molti di alta fattura e pregevoli per timbro e potenza di suono; non ci risulta che un numero simile di concorrenti sia mai stato raggiunto in precedenti Concorsi.
      La Commissione giudicatrice costituita dai Signori Prof. Carlo Palladino, Presidente; Raffaele Suzzi, Luigi Borghi, Carlo Valenzano, Arveno Vatri, membri, dopo un lungo e scrupoloso lavoro di selezione, ha stabilito la seguente graduatoria in ordine di merito, che ha portato alla proclamazione dei vincitori del Concorso nelle persone dei Signori:
1° Premio - Medaglia d’oro al Sig. Gallinotti Pietro, da Solero con n. 6432, motto: Tina.
2° Premio - Medaglia di Vermeille, al Sig. Gallinotti predetto con n. 5819, motto Wally; con simpatico gesto rinunciato dal premiato a favore del successivo classificato Sig. Piretti Enrico da Bologna col n. 5943, motto: Daniela.
3° Premio - Medaglia d’argento grande, al Sig. Monzino Antonio da Milano col n. 1909, motto: Classique.
4° Premio - Medaglia d’argento media, al Sig. Vincenzo De Bonis da Bisignano col n. 1952, motto: Trieste.

                                                                                    Il concerto serale
                                                               nella relazione del Sig. CARLO AMERIO

      Nella sala del palazzo Chiablese regnava l’atmosfera delle grandi aspettative. Il distinto pubblico che la gremiva viveva teso nell’ansia e nella curiosità di poter finalmente ammirare il chitarrista venezuelano Alirio Diaz, allievo di Segovia all’Accademia Chigiana di Siena. Egli è ancora quasi completamente sconosciuto in Italia, non aveva prima d’ora infatti eseguito alcun concerto; ha dimostrato però anche ai più restii che ben presto si parlerà di lui e non solo in Italia perché la sua arte e la sua chitarra hanno da partecipare un messaggio che supera i confini.

ALIRIO DIAZ
      Nato nel 1923 a Carora (Venezuela). Ha compiuto gli studi musicali nel Conservatorio di Caracas.
1° Premio e premio straordinario del Conservatorio Nacional de Musica di Madrid (Spagna).
      Ha frequentato il Corso di perfezionamento del M° Segovia presso l’Accademia Chigiana di Siena, distinguendosi per le sue notevoli doti.
      In numerosi concerti dati nel Venezuela e in Ispagna ha ottenuto calorosi successi.

      Il programma presentato univa a musica schiettamente folcloristica, quali la «Guasa», danza venezuelana di Perez Diaz, la «Danza paraguaiana» di Augustin Barrios, le «Due canzoni catalane» di M. Llobet, ed il «Valzer venezuelano» di Antonio Lauro, elementi del più puro classicismo quali un «Saltarello» di S. Molinaro del sec. XIV, un «Minuetto»  di Haydn, ed infine una meravigliosa «Fuga» di Bach.
      Già quindi dalla complessità e dalla completezza del programma si potrebbe con facilità arguire la serietà e la profondità della preparazione artistica e musicale di Alirio Diaz. Ma questo non è tutto poiché egli unisce alla perfezione tecnica e stilistica l’anima grande e comunicativa del vero artista. Egli ha saputo realizzare una corrente calda di musicalità tra se ed il pubblico ove tutto si dissolveva in perenne fluire sonoro. La «Fuga»  di Bach fu interpretata con portentosa maestria e giustamente fu salutata con interminabili applausi.
      In conclusione si e capito che Alirio Diaz è un artista, un grande artista dalla più varia ed intima sensibilita. Noi auguriamo a lui, con sicurezza una brillante ascesa, ed a noi di poterlo presto risentire.

      Dopo il concerto una nota gentile: il Prof. Diaz ha accettato l’invito della Presidenza di eseguire un pezzo sulla chitarra che aveva riportato il I premio nel Concorso Nazionale per Liuteria: è facile immaginare la soddisfazione del Sig. Gallinotti e di tutti i presenti. E così si chiudeva la giornata chitarristica del XIV Congresso Internazionale, in una nota spiccata di consensi e di entusiasmi.


La XIV Giornata Chitarristica, in «L’Arte Chitarristica», VI, n. 34-35, 1952, pp. 1-4.

Programma                                                         Fotografie

 
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