Progetto di recupero, conservazione
e fruizione delle incisioni storiche
di chitarristi italiani nella prima metà
del Novecento
1. Presentazione e obiettivi
Questo progetto intende realizzare
una ricognizione delle registrazioni storiche
dei chitarristi italiani, sia come solisti,
sia nella musica da camera in qualsiasi formazione,
fino alle prime incisioni per chitarra e orchestra.
Tale ricognizione unisce alla primaria esigenza
di salvaguardare un patrimonio che altrimenti
andrebbe disperso, l’intento di preservare
il valore artistico e culturale, o semplicemente
documentario, di tali fonti, e risulta la
prima iniziativa nel settore ad oggi attivata
su questo tema e ambito strumentale.
2. Contesto e ambito della ricerca
Le prime incisioni effettuate
in Italia, così come avviene per altri
paesi europei e non, risalgono fino agli albori
della tecnica grammofonica: l’americano
Frederick William Gaisberg (1873 - 1951)
della Gramophone Company, stretto collaboratore
a Washington di E. Berliner, effettuò
a Napoli nel giugno del 1900 registrazioni
di mandolini e chitarre, delle quali ci fornisce
notizia nel suo diario, riportato nel suo
libro Music Goes Round: an Autobiography (New
York, Macmillian, 1942).
Tra le prime incisioni di chitarra infatti
si riscontra l’utilizzo come strumento
di accompagnamento, in duo e primariamente
con cantanti e mandolinisti, fino alle più
svariate formazioni con o senza voce; accanto
a queste formazioni il suono delle chitarre
compare in molte incisioni delle Orchestre
a plettro e delle Estudiantine, di antica
tradizione, ove si formavano alcuni tra i
migliori chitarristi dell’epoca. Lo
sviluppo della registrazione in sala d’incisione
nasce inoltre parallelamente allo sviluppo
radiofonico, che tanta diffusione ha avuto
nel secolo scorso.
Già in fase di raccolta delle fonti,
risulta dunque fondamentale distinguere tra
i vari generi e formazioni musicali in cui
queste incisioni sono state effettuate, ovvero
suddividendole in registrazioni:
a. di chitarra sola (a quanto
oggi noto i primi dischi ‘solistici’
iniziano ad apparire solo negli anni Venti);
b. di voce con accompagnamento di chitarra,
che tra i duo è numericamente il più
rappresentato;
c. formazione in duo, trio, ecc. di sole chitarre;
d. formazioni cameristiche con chitarra, dal
duo al sestetto, con o senza voci;
e. chitarra e orchestra, in incisioni che
numericamente sono le più rare.
In particolare i principali
nomi dei chitarristi oggetto di indagine sono
i seguenti: A. (Toto) Amici, A. Giannelli,
P. Taraffo, F. Galimberti, M. Maccaferri,
I. Meschi, L. Zedda, G. Ferri,
G. Vicari, P. Reina, R. Beccuti,
M. Biagi, M. Orsi, L. Mozzani,
R. Giuseppini, R. Cabassi, G. Pagano,
M. Schenone, A. Del Corso, D. Meschini,
G. Giulietti, R. Rossini, E. Padovani,
S. Stegani, M. Gangi.
3. La ricerca
Questi documenti sonori ci
forniscono la possibilità di poter
gettare uno sguardo approfondito sulle interpretazioni
musicali esemplari di ciascuna epoca e di
svariati interpreti, e grazie ad essi possiamo
intraprendere un’analisi comparativa
con registrazioni coeve effettuate da altri
chitarristi nei quattro continenti. Per tutti
questi motivi questo progetto appare come
il naturale complemento al tema della chitarra
in Italia nella prima metà del secolo
scorso.Una ricognizione sotto forma di una lista
precisa, ovvero ordinata analiticamente e
cronologicamente, dei documenti sonori relativi
alle registrazioni storiche dei chitarristi
italiani, appare oggi come impresa assai ardua:
i documenti sonori, nella loro molteplicità
di forme, sono spesso di difficile o controversa
datazione, nei primi dischi degli anni Dieci
a volte non si riporta neppure il nome del
chitarrista accompagnatore. Talora si può
risalire all’anno di incisione attraverso
la visione diretta dei cataloghi discografici
dell’epoca – anch’essi pure
assai rari – di diverse etichette discografiche
(almeno una ventina per quello che riguarda
il periodo in questione): nella maggioranza
dei casi si può almeno stabilire il
decennio e la tipologia di incisione (acustica
o elettrica, monoaurale o stereofonica).
Vengono presi in considerazione tutti i documenti
sonori dei quali si può oggi ancora
trovare copia su qualsiasi supporto essi siano
conservati, quindi 78/45/33 giri e varie tipologie
di nastri. Qualora essi siano già stati
riversati su CD/DVD, se ne risale alle fonti,
ovvero al luogo e alla collezione in cui sono
attualmente conservati, si tratti di archivi
pubblici, quali fonoteche, istituti musicali
o l’archivio di stato (ICBSA), oppure
di archivi privati, come sovente è
il caso.
Si ritrova infatti anche un numero, non trascurabile
e di alto valore storico-artistico, di registrazioni
inedite quali dischi non commercializzati,
registrazioni amatoriali e bootleg, relative
sia a esecuzioni private, come anche pubbliche
(prime registrazioni dal vivo).
La modalità di ricerca include anche
l’intento di rintracciare incisioni
fino ad oggi ignote, delle quali rimane solo
testimonianza scritta, sui cataloghi discografici
dell’epoca, sulle riviste di settore
oppure nei libri: un esempio per tutti, il
Dizionario dei chitarristi e liutai italiani,
edito a Bologna nel 1937, negli intenti iniziali
avrebbe dovuto riportare anche tutti i dischi
incisi da chitarristi italiani, mentre invece
tale progetto, forse già a causa delle
notevoli difficoltà di reperimento
di tali notizie, fu parzialmente abbandonato.
4. Pianificazione del progetto
Documento basilare sull’argomento
della ricerca è dato attualmente dai
contenuti del contributo Incisioni discografiche
e registrazioni di chitarristi italiani a
cura di M. Bazzotti e G. Idone, incluso nel
volume Romolo Ferrari e la chitarra in Italia
nella prima metà del Novecento (Modena,
Mucchi, 2009). La ricerca, ancora in atto,
si sta arricchendo di nuove acquisizioni che
saranno illustrate in occasione del XXII Convegno
Chitarristico organizzato a Modena il 14 novembre
2009. Gli aggiornamenti delle indagini saranno
poi pubblicati su questo sito (www.chitarrainitalia.it)
nella sezione dedicata ai contributi di ricerca,
secondo le modalità di approccio oggettivo
e documentario già evidenziato nel
volume citato, con indicazione della provenienza
delle fonti e dei singoli apporti di quanti
potranno dare un proprio contributo alla presente
ricognizione. Alla pubblicazione di articoli
di ricerca si affianca la realizzazione, costantemente
aggiornata secondo le eventuali nuove acquisizioni,
di un archivio digitale delle registrazioni,
curato dai referenti del progetto. Auspichiamo
come seconda fase del progetto medesimo la
possibilità di realizzare e pubblicare
un Cd con una scelta antologica delle più
significative testimonianze sonore relative
all’ambito chitarristico italiano nella
prima metà del Novecento, come finora
è stato realizzato in modo monografico
soltanto per alcuni singoli autori.
5. Referenti e risorse
I referenti e coordinatori
del progetto sono Marco Bazzotti e Giuseppe
Idone. Entrambi collezionisti, hanno acquisito
notevole esperienza nel campo della storiografia
della chitarra, che li ha portati a lavorare
insieme all’indagine inclusa nel volume
citato. Diversi studiosi italiani e stranieri
hanno fornito in questi mesi contributi assai
significativi alle ricerche in atto: la loro
preziosa collaborazione, esplicitata nello
studio pubblicato, evidenzia il senso più
autentico e vitale della ricerca. In linea
con queste premesse invitiamo a contattarci
quanti desiderano collaborare al presente
progetto: di fondamentale importanza risulteranno
gli apporti di quanti potranno mettere a disposizioni
informazioni, documenti, suggerimenti.
Per contatti:
Comitato Scientifico di Chitarra
in Italia [simonaboni23@gmail.com ]
Marco Bazzotti e Giuseppe Idone [
info@justclassicalguitar.com ]
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