Il giorno 25 agosto 1946
ha avuto luogo in Modena l’8° Congresso
Nazionale dei Chitarristi, organizzato dal Prof.
Romolo Ferrari in occasione della inaugurazione
della Prima Grande Fiera per la Valle Padana.
I congressisti si sono
riuniti nel salone d’onore del Palazzo Ducale.
Alle ore 10.30 il
Presidente dichiara aperto il congresso. Siedono
con lui al tavolo della presidenza il Maestro
Primo Silvestri, in qualità di Vice Presidente,
il Dr. Lando Orlich, segretario relatore, e il
sig. Alfredo Guidi, vice segretario. Fra i 33
partecipanti, giunti da molte parti d’Italia, si
nota pure il Comm. Ing. Murtula, noto
compositore.
Il Presidente rivolge
innanzi tutto un caloroso saluto agli
intervenuti, ringraziandoli per avere ancora una
volta dimostrato, con la loro partecipazione al
Congresso, la nobile passione ed il fervido
entusiasmo che animano i chitarristi italiani.
Entra frattanto nella sala
il Ministro Segni, accompagnato dal direttore
della Fiera, avv. Gatti. Entrambi si
congratulano vivamente con gli organizzatori del
Congresso per la piena riuscita della importante
manifestazione.
Il Presidente riprende
quindi a parlare dichiarando che scopi
principali del Congresso sono quelli di ridare
vita alla simpatica tradizione della «Giornata
Chitarristica», che nacque in Modena nel lontano
1933 e fu forzatamente interrotta durante il
periodo bellico, e di consacrare con un atto
ufficiale la nascita della chitarra eptacorda.
Dà quindi lettura delle
adesioni al Congresso, fra le quali assai
significativa e gradita quella del Presidente
dell’Accademia Filarmonica Chitarristica di
Londra.
Il Presidente fa voti che,
dopo tanti dolorosi anni di interruzione, si
ristabiliscano nuove e più strette relazioni tra
i cultori dell’arte chitarristica e si augura
che ciò possa portare un contributo sempre più
valido e fecondo ad una piena e riconosciuta
affermazione del nostro strumento.
Il Segretario legge quindi
una commossa rievocazione dei chitarristi
scomparsi in questi ultimi anni, dovuta al
Maestro Primo Silvestri. Vengono in tal modo
commemorati Luigi Mozzani, Riccardo Vaccari,
Alessandro Vizzari, Manlio Biagi, Amerigo
Parrini, Aldo Ferrari, Carlo Reineri, Mastro Vio
e Lorenzo Silvestri.
Si inizia poi la
trattazione del primo punto dell’ordine del
giorno all’oggetto: «Adozione della Chitarra
eptacorda».
Il Presidente illustra
dapprima i motivi che inducono a preferire la
innovazione, motivi che a suo avviso sono
probanti e determinanti sopratutto nell’ordine
armonico. Dichiara quindi aperta la discussione.
Si alza a parlare per
primo il Segretario Orlich il quale si chiede se
l’innovazione debba essere ritenuta legittima,
se non venga ad intaccare la ormai definitiva
classicità della chitarra nella sua consistenza
attuale esacordica, e se, anche ciò ammettendo,
non sia tuttavia da trascurare questa
innovazione od arbitrio in vista soltanto dei
reali ed effettivi vantaggi armonici conseguiti.
Prendono successivamente
la parola i signori Barbieri, Ferrari, Orsolino,
Silvestri e Murtula, i quali sostengono la tesi
innovatrice con argomenti vari, fra i quali
quello del miglioramento costituito dal cospicuo
numero delle note basse ottenute più
efficacemente che con le corde volanti.
Affermano inoltre che il principio della
tradizionalità della forma non è mutato.
Poiché diversi
congressisti si dimostrano dissenzienti o
dubbiosi, il signor Orsolino è pregato di dare
una dimostrazione pratica del maggior rendimento
ottenuto con l’adozione della chitarra eptacorda.
Egli esegue allora,
servendosi di un ottimo strumento costruito dal
liutaio Bellafontana di Genova, due composizioni
del Maestro Silvestri, per una delle quali viene
anche distribuita una copia del testo a tutti i
congressisti in modo da metterli in grado di
seguire più attentamente la interessante
dimostrazione.
Poiché dal Congresso si
aspetta una parola definitiva circa il «lancio
della innovazione» (come si esprime il
Presidente), e non essendosi raggiunta
l’unanimità dei consensi, si passa alla
votazione. Dei 33 presenti 16 si pronunciano
favorevolmente, 12 negativamente, e 5 si
astengono.
La discussione viene
quindi chiusa dal Presidente il quale raccomanda
a tutti una più profonda considerazione del
problema, specialmente in sede pratica, al fine
di addivenire ad un giudizio definitivo
sull’argomento, ch’egli si augura pienamente
favorevole.
Si passa poi alla
trattazione del 2° punto dell’ordine del giorno
che reca: «Opportunità e possibilità di
riprendere la pubblicazione della Rivista «La
Chitarra». Il Presidente riferisce sull’esito
del suo interessamento al riguardo presso vari
editori e propone – per evidenti ragioni
finanziarie – che, nel caso di pubblicazione, la
nuova Rivista venga limitata ad una periodicità
bimestrale, purché possa essere assicurata la
pagina musicale in ciascun numero.
Dopo animata discussione
sull’argomento, alla quale partecipano i signori
Palladino, Orsolino, Murtula, Romani ed altri, i
congressisti approvano la proposta del
Presidente con l’impegno di dedicarsi alla più
intensa propaganda per ottenere il massimo
numero di adesioni, ed affidano la direzione
artistica e tecnica della nuova rivista al Prof.
Ferrari, coadiuvato da un Comitato di Direzione.
Il Segretario della
Società Genovese Amatori e Cultori della
Chitarra dà quindi relazione dell’avvenuta
costituzione in Genova della Società stessa,
illustrandone le finalità ed il programma, che
si propone il sempre maggiore incremento
dell’attività chitarristica italiana.
Il signor Palladino prende
infine la parola per riferire sugli scopi e
sulla attività della Scuola «Luigi Mozzani» da
lui fondata e diretta in Genova, accennando
anche ad una iniziativa di carattere nazionale
rappresentata dalla costituzione presso la
Scuola stessa di un «Corso d’armonia per
chitarra» per corrispondenza.
Alle ore 13.30 il
Presidente, dopo aver rivolto ai convenuti
alcune calde parole di ringraziamento e di
saluto, dichiara chiuso il Congresso.
Subito dopo il Cav.
Andreola fotografa in gruppo tutti i
congressisti.
Dopo la colazione –
consumata in fraterna intimità – i Congressisti
si sono nuovamente riuniti nella Sala Magna del
Palazzo Ducale per assistere ad un concerto
pubblico eseguito dagli esimi chitarristi
signori Orsolino, Balboni e Palladino. Il
programma, che comprendeva musiche di Tarrega,
Sor, Mozart, Viñas, Mozzani, Terzi, Murtula e
Silvestri, ha riscosso vivissimi consensi presso
il pubblico che ha calorosamente festeggiato i
valenti esecutori esigendo anche numerosi bis.
La sera dello stesso
giorno 25 ha avuto luogo nel salone dell’Unione
«Braccio e Pensiero», un secondo concerto
dedicato agli amatori, nel quale si e
particolarmente distinto il giovanissimo
chitarrista Albes Cigarini di Reggio Emilia,
allievo dei Prof. Ferrari, che ha eseguito la
«Danza orientale n. 2», composizione del suo
Maestro, e «Dolce risveglio nel bosco» di Primo
Silvestri. Si sono in seguito esibiti con pieno
successo i signori Orsolino, Palladino e Balboni.
Il signor Casazza di
Genova, appassionato propagandista della nostra
arte, trovandosi nella impossibilità di
intervenire personalmente ai lavori, ha inviato
al Congresso una interessante relazione sulla
chitarra eptacorda, che siamo dolenti di non
potere pubblicare per assoluta mancanza di
spazio.
Le diverse riuscitissime
manifestazioni della giornata modenese hanno
pienamente raggiunto gli scopi prefissisi dagli
instancabili promotori del Congresso, animati
dalla fede e dall’inesauribile entusiasmo del
nostro Presidente.
L. Orlich,
L’8° Congresso nazionale dei chitarristi
italiani, in «L’Arte Chitarristica», I, n.
1, 1947, pp. 2-3.
Programma
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